la tecnologia a favore del sesso

Sesso con Robot, anche se potrebbe apparire uno scenario lontano e forse un pò irrealistico, sta diventando quasi una realtà. Dalle bambole gonfiabili, nate negli anni 90, a cui artisti hanno dedicato mostre fotografiche alle bambole tecnologiche in PVC dal costo superiore ai 6.000 Euro del nuovo milennio il connettivo logico che accomuna tutte questi oggetti è: la ricerca da parte dell’uomo di una donna oggetto, di un partner sessuale completamente disponibile. Ovviamente ci sono punti di vista discordandi, opinioni e teorie. In questo articolo analizziamo l’opinione di David Levy.

Lo scienziato londinese è stato presente al Mambo di Bologna, il nuovo museo delle arti moderne, dove ha discusso la sua tesi e ha presentato la sua prospettiva della sessualità umana nei prossimi 50 anni.

“My forecast is that around 2050, the state of Massachusetts will be the first jurisdiction to legalize marriages with robots”

Semplice questa frase, quanto pensata. David Levy afferma che entro il 2050 nello stato del Massachusetts avverà il primo matrimonio tra un umano, presubilmente un uomo ed un robot. Lo stato Americano è stato preso come esempio per la grande disponibilità e innovazione per quanto riguarda le leggi sul matrimonio, e la diversità sessuale.

Il discorso dello scienziato Levy parte con un esempio, che in poche parole espirme il concetto percui sia possibile un matrimonio tra un uomo ed un robot, sorvolando ogni rifermento alla donna ed evitando incomprensioni o paragoni tra la donna (o l’uomo) ed un robot partner.

Il meccanismo porta alla mente la mitologia greca, a Pigmalione che si innamora della statua di Afrodite. Riconducendolo ai tempi moderni già 40 anni fa gli scienziati rilevarono che a volte gli studenti restavano inspiegabilmente attratti da ELIZA, un programma per computer progettato per fare domande ricalcando l’azione di uno psicoterapeuta. Applicando il ragionamento ad una situazione quotidiana, sono tanti gli appassionati per le proprie auto, per il proprio computer, sono tanti gli appassionati che trattano oggetti,animali come se fossero uomini; ma se questa passione fosse tradotta su di un robot? Ecco che allora il “Sex with Robots” è un concetto molto più vicino di ciò che il titolo fà intendere.la tecnologia a favore del sesso

Inizialmente, far sesso con un robot può essere considerato geeky, ma non appena un titolo a caratteri cubitali come: ho fatto sesso con un robot ed è stato bellissimo dovesse apparire sulla rivista giusta, sono certo che molti vorrebbero prendere… lo stesso treno“, ammicca Levy, con evidente riferimento alle… debolezze umane e a qualche centinaio tra libri e film di sci-fi.

Levy non è l’unico che ha pensato, provato sesso non convenzionale, ma sicuramente è colui che ha argomentazioni valide, poco materiali e ricche di un concetto profondo e intelligente.

L’innovazione tecnologica esiste anche nella sessualità:

Citando Cesare Lanza in un suo articolo:

“Finora, in verità, gli oggetti in circolazione che più si avvicinano a dei giocattoli erotici di tipo evoluto, sono prevalentemente destinati al target maschile. Basta dare un’occhiata ad Amanda, Stephanie, Leah, Tami e Kaor: seni prorompenti, vita sottile e nemmeno un filo di cellulite, costituiscono il piccolo esercito di Real dolls, da più di un lustro in vendita (a circa 7 mila dollari l’una, spedizione compresa) sul sito dell’omonima e ormai celebre ditta americana. Unico rappresentante maschio della scuderia è Charlie: sguardo vacuo, muscoli in evidenza e, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, un membro di dimensioni decisamente nella norma. Il neo di queste creature è però evidente: sono completamente inanimate e quindi non consentono alcuna interattività.”

Il passo in avanti si ha quando la figura umana,anima e desiderio si uniscono in un oggetto sessuale avanzato che quasi si avvicina al robot.